Dopo l’approvazione del nuovo testo sulla sicurezza è arrivata l’ora dell’effettiva entrata in vigore del reato di clandestinità.
Gli stranieri che sono in Italia prima dell’entrata in vigore non rischiano la condanna penale ma, come in precedenza, l’espulsione (amministrativa); ma su questo aspetto c’è molta confusione che si spera si risolva in fretta.
Come già detto la competenza per questo reato è passata al giudice di pace, che generalmente non applica la detenzione come pena, che è prevista essere pecuniaria fino a 10.000 euro.
Il limite della sanzione è molto elevata: chissà quanti scegelieranno l’espulsione piuttosto che il pagamento della pena.
Il reato di clandestinità non riguarderà le assistenti famigliari irregolari, cioè le badanti, come confermato dal prefetto Mario Morcone.
“Non rischiano nulla, ne’ lavoratore, ne’ datore di lavoro non ci sara’ nessun limite di quota per la procedura di emersione dal lavoro nero delle badanti. C’e’ tempo e spazio per tutti coloro che ne hanno diritto dal 1 al 30 settembre.
Il punto 8 della legge prevede espressamente che fino all’emersione del lavoro nero sono sospesi i procedimenti nei confronti di lavoratori e datori di lavoro e al punto 10 specifica che non puo’ essere espulso lo straniero impegnato nella procedura di emersione.
Ci sara’ una campagna di informazione ad hoc su giornali, televisioni e quant’altro: per chi non ha dimestichezza con l’informatica si puo’ rivolgere ai patronati, ai sindacati e ai comuni.
Bastera’ certificare la necessita’ di essere assistiti – dice Morcone – per non avere limiti di reddito per regolarizzare le badanti”.
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