Le polemiche sul reato di clandestinità riaprono il dibattito sui problemi della categoria.
L’articolo apparso sul quotidiano Il Tempo di Roma, che il giorno 5 settembre 2009 titolava «Clandestini , beffata la legge», incipit «Fatta la legge, scoperto l’inganno» basato su di una sentenza di un Giudice di Pace di Recco che non aveva espresso un giudizio di condanna per il reato di clandestinità ed aveva ritenuto la tenuità del fatto e quindi permesso in sostanza che «l’essere umano» continuasse a vivere in Italia dove era domiciliato da più anni, dà origine alla riflessione del Presidente della Associazione nazionale giudici di pace – Francesco Cersosimo.
Non è la prima volta che la stampa si occupa dei Giudici di pace solo e sempre allorché, a turno le varie testate, reputano che il tal giudice non sia allineato ai loro format di giustizia o quantomeno all’idea che essi hanno della giustizia e dei giudici chiamati ad applicare le leggi, anche le più tortuose. Ma si sa, mai che le opinioni vengano messe a confronto. Mai come in questi anni, il giornalismo più che informare, parteggia per questa o per quella idea di giustizia ed informa in modo distorto, se non in pochissimi casi, secondo una logica di parte. E così perde autorevolezza.
Il reato di clandestinità , che ha costretto i coordinatori degli uffici a ferie corte per assoluta mancanza di indicazioni da parte di chi aveva l’obbligo di fornirle ha costretto i Giudici di Pace a svolgere il proprio lavoro senza linee guida definite e con una mole di fascicoli da esaminare senza il necessario organico.
Il Presidente della Associazione nazionale giudici di pace – Francesco Cersosimo- avrebbe pertanto risposto volentieri al giornalista de Il Tempo, nel caso in cui fosse stato intervistato, e avrebbe detto:
“a) in tempi non sospetti il ministro Calderoli mi dava atto di senso dello stato allorché , in fase di elaborazione del disegno di legge sul reato di clandestinità avevo preannunciato che avremmo fatto la nostra parte se chiamati a giudicare, pur avendo presente l’enorme difficoltà operativa ed il sacrificio cui saremmo stati chiamati soprattutto in caso di «citazione contestuale»;
b) avrei spiegato che essendo un reato diffuso su tutto il territorio nazionale non tutti gli uffici erano attrezzati a farvi fronte;
c) che gli attuali 2846 gdp (sugli originari 4700, come da organico) il 4 aprile 2010 si sarebbero ridotti a duemila e negli anni a seguire sempre di meno per la scadenza del terzo mandato per tutti, in mancanza di un atto legislativo che permetta i mandati continui sino al raggiungimento dei settantacinque anni e con verifica di professionalità ogni quattro anni;
d) che i gdp non ne possono più e sono in piena crisi ,come si potrà leggere dalla lettera di addio del collega Sampaolesi di Trento. In sostanza avrebbe detto con forza che il sistema gdp, continuando di questo passo, già ad aprile 2010 sarebbe imploso con effetti dirompenti e devastanti anche per i Tribunali, impossibilitati a reggere l’impatto di circa un milione cinquecentomila procedimenti che ogni anno ormai si riversano egli uffici del gdp” .
Già nel mese di luglio si era tenuto lo sciopero per sei giorni, e così si profila alle porte un nuovo preannunciato sciopero contro la legge sul reato di clandestinità.Nel direttivo dell’ANGdP il 25 Settembre 2009, e nel successivo incontro con l’Unagipa, verrà proposta un’altra settimana di sciopero per ottobre ed una per novembre.
Sono scioperi di sensibilizzazione affinché anche la stampa si renda conto.
Nei mesi scorsi gli onorevoli Pelino, Marinello ed altri hanno proposto emendamenti e disegni di legge che vanno in direzione di mettere mano alla materia, salvaguardando le professionalità acquisite degli attuali gdp.
Il Senato ha approvato un ordine del giorno in tal senso. Analogo odg è stato presentato alla camera dei deputati.Il sottosegretario agli Interni Mantovano a nome del Governo lo ha accolto.
Nuovi scioperi dei Giudici di Pace alle porte…
Già nel mese di luglio si era tenuto lo sciopero per sei giorni, e così si profila alle porte un nuovo preannunciato sciopero contro la legge sul reato di clandestinità.Nel direttivo dell’ANGdP il 25 Settembre 2009, e nel successivo incontro con l…