Oggi è iniziato lo sciopero nazionale dei giudici di pace, con percentuali di adesioni senza precedenti nel lavoro pubblico: hanno aderito allo sciopero oltre il 90% dei giudici di pace, con punte sino al 100% in numerose sedi dislocate su tutto il territorio nazionale, ed una partecipazione compatta in tutte le Regioni d’Italia.
Lo sciopero è l’effetto della scriteriata politica del precedente Ministro della Giustizia Nitto Palma, il quale, contravvenendo agli ordini del giorno del Parlamento ed alle raccomandazioni del Consiglio d’Europa, non ha avviato la riforma di stabilizzazione della magistratura di pace, ponendo, al contrario, in essere atti amministrativi illegittimi (pubblicazione delle nuove piante organiche), finalizzati esclusivamente alla riapertura dei concorsi per le sedi minori del GdP destinate alla soppressione, con grave nocumento per le finanze dello Stato.
L’Unagipa ha chiesto con urgenza un incontro con il nuovo Ministro della Giustizia Paola Severino, chiedendo di provvedere, in via immediata, alla revoca dei provvedimenti illegittimi di Nitto Palma, al fine di evitare che essi producano danni irreversibili, di natura sia erariale che organizzativa, con il serio pericolo che la riduzione e revisione delle sedi previste dalla delega legislativa sia vanificata in partenza, nonché chiedendo di avviare, sempre con assoluta urgenza, un serio progetto di riforma della magistratura di pace, riconoscendo da subito, con decreto legge, la continuità del servizio sino al raggiungimento dei 75 anni di età, considerato che già il 31 dicembre 700 giudici di pace scadranno definitivamente dal mandato.
Il Presidente Nazionale Il Segretario Generale
Gabriele Longo Alberto Rossi